Data Fighter X non è semplicemente una “versione rimaneggiata” del già noto Data Fighter, il più esteso database di aerei militari presente su AppStore: Data Fighter X è, infatti, un programma completamente nuovo che, oltre a costituire un vasto database di ben 190 aerei da guerra di fabbricazione successiva al 1944, contiene numerose “chicche” per appassionati di aviazione militare e per semplici curiosi.
Nel database sono presenti ben 225 armi di varie nazionalità e 80 motori jet e turbojet: per ciascun velivolo (inclusi alcuni prototipi di UAV, i droni pilotabili a distanza) è descritto l’equipaggiamento ed è possibile effettuare ricerche sia sul singolo aereo, sia sui singoli pezzi del suo equipaggiamento. Sarà finalmente possibile effettuare anche delle ricerche “all’indietro”, per conoscere, a partire da una certa tipologia di motore , quale aereo lo ha in dotazione.
Una della caratteristiche di Data Fighter X che rende particolarmente funzionale l’applicazione è che il database è salvato direttamente all’interno di quest’ultima ed è, pertanto, consultabile anche offline e con la massima rapidità.
D’altro canto, utilizzando l’applicazione mentre si è connessi ad internet, sarà possibile servirsi dei link integrati nel database per collegarsi direttamente ad alcuni siti specifici come aerliners.net © (contenente ulteriori migliaia di immagini sugli aerei), flightglobals.com © (che riporta gli spaccati degli aerei in alta definizione, zoomabili in ogni singolo dettaglio) e Wikipedia (per avere eventuali ulteriori approfondimenti a portata di mano).
La veste grafica di Data Fighter X, a conferma del fatto che non si tratta di un semplice aggiornamento, è completamente rinnovata e sarà possibile, tra le altre cose, simulare la manetta del motore e scegliere il sistema metrico che si preferisce: i dati sono, infatti, visualizzabili, sia nel sistema metrico internazionale, sia in quello consuetudinario statunitense.
Data Fighter X rappresenta un “must” per tutti gli appassionati di aviazione militare moderna, ma costituisce anche un ottimo strumento per togliersi (più di) qualche curiosità su questi “strani oggetti” che solcano i nostri cieli.